Il nuovo libro di Antonio Russo analizza, con testimonianze e documenti, stragi e misfatti della seconda guerra mondiale avvenuti sul confine nord orientale, da qualsiasi parte perpetrati, dal Golobar a Visinada, da Porzûs a Ovaro, senza dimenticare Avasinis, Bordano, Forni, Nimis, Torlano, Gorizia, Monfalcone, Trieste, l’Istria e la Venezia Giulia; tragici episodi riportati alla luce in questo libro che tratta di barbarie per lo più ignorate dalla storiografia contemporanea o viste sotto una etichetta partitica che non corrisponde alle realtà dei fatti. E così l’incendio di Forni, di Nimis, Attimis, Faedis, la strage di Torlano, le stragi di Avasinis e di Ovaro, la mattanza dei Carabinieri a Malga Bala, la nascita della Resistenza a Tarvisio, il martirio di Giovanni Grillo, i massacri e le deportazioni a Gorizia, a Trieste. Tragici episodi il cui filo conduttore riconduce alla volontà di Tito e dei suoi seguaci, tra cui parte del mondo partigiano locale, di accaparrarsi parte dell’Italia o almeno del Friuli Venezia Giulia.